Come stai?

Tu, proprio tu, che leggi queste righe, che ci sei inciampato/a per caso, che sei in un momento di sospensione da tutto quello che stai facendo. Come stai, davvero? Te lo chiedi ogni tanto? Gli altri te lo chiedono mai con reale interesse?

Io mi rendo sempre più conto di quanto queste parole si siano fuse con il saluto diventando una sorta di intercalare che non prevede altra risposta di un 'bene grazie': ciaocomestai? E in pochi si aspettano di sentirti dire che sei entusiasta della tua vita o che sei a pezzi o chissà che altro, infatti ormai la risposta automatica ti scivola fuori dalle labbra senza che tu debba pensarci.

Ma se tutto questo è vero, lo è altrettanto il fatto che spesso avremmo un immenso bisogno di sentirci fare quella domanda in maniera vera ed interessata. Avremmo bisogno di legittimarci uno sfogo con il partner, con il collega, con l'amico/a, con noi stessi. Semplicemente per buttare fuori un rospo o per condividere una gioia.

Ecco allora che stasera ti faccio dono di questo spazio, perché tu possa sentirti libero/a di prenderti un momento per chiederti come stai o per scriverlo qui, dove il tuo sentire sarà accolto con amore; chiudi gli occhi, trova un ritmo del respiro lento e profondo, appoggia una mano sul cuore e domandati: "Come sto?". 

Poi rimani in ascolto e, se ti va, condividi i tuoi pensieri.

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